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al testo di Elsa Paradiso
Rauca di desiderio
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<C o r r e r e> fino allo scoppio dei polmoni, se il dove non ha più colori né collocazione … Prima ti canterò una canzone con la mia bella voce. La modulerò di toni violetti fino ad accenderli con rosso fuoco vibrato e cristallino. D’improvviso la vestirò di scuro, come caverna torbida nel tono. Rauca di desiderio . Tu non mi negherai l’ultimo bacio che suo farà il mio ultimo (Lo voglio forte che morde la notte vampira) . Non sarà quello di Cenerentola , della mezzanotte che figlia mattini. Perché lei viene da una fiaba e lì ritorna con la sua scarpetta … persa e ritrovata per sempre
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Nando
- 27/12/2014 09:25:00
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Chiedo scusa, errata corrige: Al terzo rigo , lha trasformata in raucedine e non in desiderio.
Grazie
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Nando
- 27/12/2014 08:49:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
Unalterazione di un "ritmo" ordinario - ecco il correre -, causato dallassenza nella realtà di quel luogo colorato che invece esiste nel desiderio, ed esiste così intensamente che dal modulare la voce in canto lha trasformata in desiderio. Unintensità ardente, passionale morso della carne come "talismano", antitodo alla notte vampira. Lo slittamento dal reale al fiabesco-fantastico non attenua, pur nella freddezza apparente dello sguardo che la descrive, lamarezza di un reale che ha perduto la scarpetta senza ancora ritrovarla. Una poesia per scrittura con sfumature diverse dal consueto, ma continua nel narrare gli interni della passione amorosa, chiaroscuri di una sensualità molto viva e presente, coloratissima nelle sue premesse e promesse; però percepita, analizzata, vissuta con estrema intelligenza e sentimentalità femminile. Rimanendo soltanto sopra i testi. Ancora: Cenerentola esce sconfitta dal testo, perchê il suo piede è stato imprigionato nel vetro, senza più correre fino a farsi scoppiare i polmoni, senza più sapere in gola la raucedine del desiderio; mai saprà di quellultimo morso a strappare alla notte vampira - la morte - il senso di una sete che ha nella propria inestinguibilità il segreto delle carni. Una lettura paradossale? Forse, e forse oltre il testo; eppure spesso è nello scarto tra Cenerentola e la protagonista di questi versi, che sgorga lacqua profumata di sensualità della poesia. Elsa, tra le preferite, perdona gli sragionamenti di un lettore ammirato.
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Sara Cristofori
- 26/12/2014 09:26:00
[ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]
un incalzare del desiderio pur consapevole del "non oltre"... brava! :)
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Silvia De Angelis
- 26/12/2014 08:35:00
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Spunti assai originali, in un poetare denso, che ti è caratteeristico,in cui metti in risalto un forte desiderio amoroso... Ho molto apprezzato i tuoi versi, Elsa, buon proseguimento di festività, silvia
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